10 luglio 1943 – 10 luglio 2023, cade oggi l’ottantesimo anniversario della battaglia di Camemi, nell’ambito della cosiddetta operazione Husky, lo sbarco delle truppe alleate in Sicilia.
Lungo l’odierna S.P. 25 “Ragusa – Marina di Ragusa”, all’incrocio con la S.P. 37 “Scicli – Santa Croce Camerina”, a 5 chilometri circa dal mare, si trovava il Posto di blocco 452, una delle postazioni difensive a ridosso della costa iblea.
Una quindicina di uomini, pochi e male attrezzati con moschetti della prima guerra mondiale, sotto la guida del tenente Giunio Sella, 31-enne di Quarona Valsesia in provincia di Vercelli, furono inviati nelle casematte costruite nella fascia immediatamente a valle e ancora oggi diffusamente osservabili, con funzione di difesa antisbarco. Si sapeva imminente, infatti, lo sbarco delle truppe alleate provenienti dalle coste nordafricane nella Sicilia sudorientale, la VII Armata statunitense del generale Patton e l’VIII Armata britannica del generale Montgomery, e si attendeva un attacco da parte proprio di truppe da sbarco.
Già nelle prime ore del 10 luglio ebbe in effetti inizio lo sbarco delle truppe alleate. Contrariamente a quanto ritenuto, però, l’attacco alle postazioni fu portato da truppe aviotrasportate che si paracadutarono nelle campagne ragusane intorno alle 7:30, cogliendo di sorpresa e attaccando alle spalle i soldati italiani che furono sopraffatti. Il tenente Sella, colpito al petto, venne sepolto in una campagna vicina.
Durante il giorno, la colonna Cent dell’esercito americano, sbarcata tra Punta Braccetto e Scoglitti, dirigendosi verso Ragusa percorrendo la S.P. 25, si imbatté nel Posto di blocco 452. I militari italiani, tra i quali si ricorda il soldato Giuseppe Rinaldi trucidato sul posto, soccombettero intorno alle 13:00, senza che riuscissero a ricevere l’aiuto del colonello Primaverile e del suo reggimento costiero di stanza a Scicli, spazzato via dal fuoco alleato.
Stessa sorte era nel frattempo toccata agli uomini del battaglione costiero di Santa Croce Camerina, guidati dal tenente colonnello Francesco Milazzo.
Comunque la si voglia pensare, siccome i morti, di qualunque parte essi siano, si rispettano a prescindere e poiché nessun soldato può essere onorato di meriti o accusato di colpe che non ha, com’è stato giusto ed è giusto essere grati a chi liberò l’Europa dal giogo nazifascista, allo stesso modo era doveroso rendere onore a coloro i quali ebbero l’unica colpa di adempiere al proprio dovere, al prezzo delle loro incolpevoli vite.
Il 27 novembre del 2010, due targhe furono pertanto poste l’una in memoria del tenente Giunio Sella e dei suoi uomini, l’altra in memoria di Giuseppe Rinaldi e degli altri caduti del Posto di blocco 452.
Il 10 luglio di quattro anni fa, poi, 76-esimo anniversario della battaglia di Camemi, su iniziativa dell’Associazione culturale Lamba Doria di Siracusa, sostenuta dall’Ecomuseo Carat di Ragusa e patrocinata dal Ministero della Difesa, il Comune di Ragusa intitolò tre strade di Contrada Camemi al tenente colonnello Francesco Milazzo, al colonnello Giuseppe Primaverile e al tenente Giunio Sella.
Del Posto di blocco 452 restano pochi ruderi in calcestruzzo ai margini della provinciale, dove oggi opera un’azienda agrituristica a gestione familiare.